Sono questo e sono quello... tutte immagini e ruoli che in realtà sono in-form-azioni: azioni nella forma. Mi rappresentano ma non sono me.
I buchi essenziali si producono nell’infanzia come risultato di esperienze traumatiche o di conflitti con l’ambiente. Entrare nel buco permette all’Essenza di manifestarsi.
“Nel descrivere l’Essenza Gurdjieff dice: bisogna comprendere che l’uomo è costituito di due parti: Essenza e personalità.
L’Essenza è ciò che l’uomo veramente è. La personalità è ciò che lui non è. Un bambino piccolo non possiede ancora la personalità. E’ ciò che veramente è. E’ Essenza.
I suoi desideri, i suoi gusti, le sue avversioni esprimono il suo essere come veramente é.
Possiamo dunque concludere che gli uomini nascono con la loro Essenza ma col tempo la perdono o, quanto meno, perdono il contatto con essa”.
Almaas A.H., Essenza, Il Nucleo Divino dell’Uomo, Crisalide, 1999, Spigno Saturnia LT, pag. 106.
Ma se è vero che crescendo è sempre più difficile percepire la sua presenza, è anche vero che nell’inconscio rimane un ricordo, una sensazione di perdita, di deficienza o di incompletezza.
Il termine buco indica tutto ciò che si è perso, cioè parti dell’Essenza che, se non riconosciute, smettono di manifestarsi.
Può essere una mancanza di amore o di apprezzamento, di forza o di volontà, di chiarezza o di piacere; queste sono tutte qualità dell’Essenza.
Tuttavia non spariscono per sempre: semplicemente diventa sempre più difficile accedere ad esse.
“A causa di tale mancanza, ogni volta che si ha un rapporto con qualcuno (e più profondo è il rapporto, più questo accade) si cerca di riempire il buco con ciò che si crede, o si spera, di ricevere dall’altro: ci si apprezza perché l’altro ci apprezza, ma non si è consapevoli di riempire un buco con il suo apprezzamento; si crede di avere un valore reale, mentre invece l’inconscio sa che è l’altro ad avere il valore che ci manca .
Tutto ciò che l’altro ci dà è una parte di noi, una parte di quella pienezza che ci manca. La perdita dell’altro quindi non è semplicemente la perdita della persona amata, ma è la perdita di noi stessi, perché quella persona rappresenta una parte di noi: perdendo lei sentiamo di aver perso una parte di noi e quindi avvertiamo un buco.
Per questo la separazione è così dolorosa: si ha la sensazione che qualcosa sia stato strappato via dal corpo; la ferita e il dolore dipendono dalla perdita.
Se accettate il dolore della perdita senza tentare di coprirlo con qualcos’altro, potete sentire il vuoto e scoprire il buco; e se vi permettete di sentire la deficienza, potete trovare la parte essenziale di voi con cui riempite il buco dall’interno, una volta per tutte.
In effetti non si tratta neppure di un riempimento, ma dell’eliminazione totale del buco e delle identificazioni che lo producevano. In tal modo rientrate in possesso di una parte di voi collegandovi con la parte dell’Essenza che avete perso e che credevate di poter ricevere solo da qualcun altro”.
Almaas. A.H., Il Cuore di Diamante, Crisalide, 1999, Spigno Saturnia LT, pag. 24-25-26
Entrare nel buco è doloroso perché i suoi contenuti emozionali potrebbero essere percepiti come insostenibili per la loro intensità; si penserà che questo sia la realtà e che al di là di esso non ci sia null’altro che paura, dolore, mancanza.
Tuttavia, proseguendo coraggiosamente nell’esplorazione, si potrà piano piano ricontattare quella parte essenziale creduta persa; e, come abbiamo detto nella pagina precedente, quando una qualità riaffiora, altre qualità si manifesteranno spontaneamente ricreando l’unità originaria -con cui si è venuti al mondo- con l'ausilio della consapevolezza dell'adulto che il bambino non aveva.
Come sempre, se vuoi puoi condividere con me le tue esperienze scrivendo nell'apposito spazio sottostante, specificando la tua intenzione di essere pubblicato/a nel blog o no.
Sono questo e sono quello... tutte immagini e ruoli che in realtà sono in-form-azioni: azioni nella forma. Mi rappresentano ma non sono me.
Da dove nasce la sofferenza e cosa attivare in noi per superarla? Scopriamolo insieme