Sono questo e sono quello... tutte immagini e ruoli che in realtà sono in-form-azioni: azioni nella forma. Mi rappresentano ma non sono me.
Sopravvivere e vivere sono due cose ben diverse dove la prima è semplicemente la capacità di mantenere in funzione il nostro sistema corpo/mente, mentre il secondo è la capacità di creare il nostro presente e di essere consapevoli.
Sopravvivere è espressione della nostra animalità, vivere è il culmine della nostra umanità.
Avikal E.Costantino, La Libertà di Essere Se Stessi, Tecniche Nuove, Milano, 2006
Fondamentalmente il Giudice Interiore è l'interiorizzazione dei "posso" e "non posso" dettati dai genitori.
A livello subconscio siamo costantemente impegnati in un dialogo interiore tra una parte che ci manipola e una che reagisce alla manipolazione, un po' come fra genitore e bambino.
Infatti il Giudice Interiore ci tratta come fossimo ancora quei bambini dipendenti, incapaci di sopravvivere e bisognosi di costante guida.
Ciò che facciamo, inconsapevoli dell'esistenza del Giudice Interiore, è di schierarci di volta in volta o col Giudice (perché siamo totalmente identificati con lui e crediamo che lui sia noi) o col bambino (perché, seppur inconsapevoli, ci sentiamo in trappola: controllati e manipolati da qualcosa).
In altre parole altaleniamo fra ruoli di attaccante o di vittima, sia verso noi stessi che verso gli altri. Ci serviamo di spiegazioni o di giustificazioni e dipendiamo dai valori altrui.
Quando attacchiamo diventiamo noi stessi giudici e quando soccombiamo perdiamo il senso di potere personale.
Il risultato, in entrambi i casi, è che ci sentiamo in colpa e perdiamo la possibilità di agire oggettivamente a ciò che accade intorno e dentro di noi.
E' evidente, quindi, che ogni azione/reazione contro il Giudice Interiore -se compiuta da uno spazio inconsapevole- è destinata al fallimento: lui vince sempre.
Per combatterlo realmente dobbiamo essere consapevoli della sua esistenza e manipolazione, essere presenti a ciò che sta realmente accadendo in noi e avere accesso a qualità essenziali come Volontà, Forza, Pace, Amore compassionevole o Gioia (vedi la sezione "Essenza" in questo blog).
Quando impariamo a essere presenti e a difenderci dagli attacchi del Superego, allora la nostra consapevolezza comincia a rilassarsi e a risiedere nel presente invece che nel passato o nel futuro... Saremo in grado allora di riconoscere la presenza in noi di emozioni, comportamenti e desideri a lungo considerati "inaccettabili" dal Superego e respinti nell'inconscio.
Avikal E.Costantino, La Libertà di Essere Se Stessi, Tecniche nuove, Milano, 2006
L'autore di questa citazione ha giustamente messo il termine inaccettabili fra le virgolette perché, ricordiamolo, il Giudice Interiore, in qualche modo, cerca di tenerci al sicuro allontanando da noi il senso di inadeguatezza ogni qualvolta sorgono in noi emozioni difficili da gestire o desideri ritenuti sbagliati.
Questo permette al nostro sistema di allontanare momentaneamente tensione e ansia di prestazione, ma col tempo ci regala un senso profondo di mancanza di valore.
Affrontare consapevolmente il Giudice Interiore significa riappropriarsi del proprio valore e non sottometterlo a canoni sociali ( valgo, ho successo, sono amato e visto perché gli altri mi danno valore e mi riconoscono, mi amano e mi vedono).
PS: Se salti un giorno non preoccuparti, ma se ne salti due ricomincia da capo. Questo perché quello che stai facendo è una sorta di re-informazione a livello cellulare e pare che le cellule abbiano una vita di 21 giorni.
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Sono questo e sono quello... tutte immagini e ruoli che in realtà sono in-form-azioni: azioni nella forma. Mi rappresentano ma non sono me.
Da dove nasce la sofferenza e cosa attivare in noi per superarla? Scopriamolo insieme