Sono questo e sono quello... tutte immagini e ruoli che in realtà sono in-form-azioni: azioni nella forma. Mi rappresentano ma non sono me.
Ho deciso di compiere un’azione ma la percepisco difficile, ambiziosa, piena di ostacoli… insomma: impegnativa. Credo di non potercela fare eppure so che va fatta.
Mi sveglio la mattina e il primo pensiero è rivolto proprio a quella cosa con un senso di pesantezza allo stomaco e di confusione mentale.
DEVO, DEVO, DEVO... DEVO FARE QUELLA COSA!
Lo sforzo comincia a farsi strada insieme al quel “devo” e così bevo il primo caffè della giornata.
Che fare?
Se mi lascio trascinare in questa spirale mi verrà anche il mal di testa.
Trovo mille scusanti, lavori più urgenti; creo perfino nuove difficoltà a quelle che già esistono.
Risultato: anche oggi non la farò e domani si vedrà.
Il giorno dopo mi sveglio con quel primo pensiero: DEVO fare quella cosa, e la storia non finisce mai.
Ti sei mai trovato in questa situazione?
Io, sinceramente, mille e mille volte. GRRRRR
Mi odio quando mi rendo conto di essere in quella situazione.
La risposta frequente, comune a chi si trova in questa situazione, è fingere di non sentire il disagio, ma la finzione non porta a nulla, anzi: quella “simpatica” vocina (VOCIONA) interiore comincia a martellare regalandomi una sensazione di frustrazione e di fallimento.
Per uscire da questo fastidio, che attanaglia lo stomaco e intorpidisce la mente, posso allora impormi di fare quella maledetta cosa, costi quel che costi!
Così facendo entro nello SFORZO che spesso porta risultati opposti a quelli desiderati.
Sì: posso mettere una spunta alla lista delle cose da fare, ma la sensazione interiore che provo non è proprio così soddisfacente.
Ho messo a posto la coscienza ma non sono del tutto felice.
Sì, lo so, i maestri dicono che non ci sono mete, che il viaggio è la meta, e questo è vero, infatti l’obiettivo non è altro che una tappa del viaggio.
TENERE BEN PRESENTE L'OBIETTIVO: QUESTA É LA RISPOSTA!
- Ricordare l’intenzione che avevo quando si è creato per la prima volta il desiderio di compiere quell’azione.
- Fermarmi un attimo: ritornare in quella sensazione di piacevolezza provata quando è sorta la prima idea, e lasciare emergere il piacere e la gioia che ho immaginato.
Il DEVO nasce dallo sforzo dell’ego di portare a termine ciò che si era prefissato e segue i dettami del Superego che stabilisce regole di comportamento e giudica costantemente - sia il buono sia il cattivo risultato - infondendo quel conosciuto senso di inadeguatezza o di trionfo - che comunque non contempla gioia autentica e pace interiore.
Il VOGLIO sorge invece dalla nostra Essenza, dal reale desiderio di partecipare alla vita in modo autentico e consapevole.
Il Volere Essenziale è diametralmente opposto al dovere egoico.
- La Volontà Essenziale è assenza di sforzo, scaturisce dalla fiducia in se stessi e nella vita, attinge al proprio istinto e al naturale e personale sostegno interiore.
- Dona solidità, stabilità, purezza di intenti e solidità interiore.
- E’ il naturale impegno a fare ciò che è necessario, donando la capacità (se necessario) di stare nell’insoddisfazione invece di ignorarla come spesso facciamo.
Quando agiamo dallo spazio di Volontà Essenziale ci sentiamo liberi, radicati, presenti a ciò che accade senza il bisogno di giudicare il nostro operato.
Ecco allora che un’altra qualità Essenziale si può aprire e manifestare: La FORZA il cui impulso è l’autentico Potere Personale.
Non solo VOGLIO ma POSSO fare quella cosa perché ho le capacità per compierla e il farla mi dona GIOIA e PACE interiore.
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Tu su che gradino sei oggi?
Sono questo e sono quello... tutte immagini e ruoli che in realtà sono in-form-azioni: azioni nella forma. Mi rappresentano ma non sono me.
Da dove nasce la sofferenza e cosa attivare in noi per superarla? Scopriamolo insieme