Si è concluso da poco il fantasmagorico laboratorio Kocrea di esplorazione della GIOIA.

Colore: GIALLO
Qualità essenziale: CURIOSITÀ E INNOCENZA.

Sto montando il video con i momenti più significativi e nel frattempo voglio farti sentire e vedere la testimonianza delle due partecipanti
Sì, hai letto bene: DUE PARTECIPANTI!

Questo avrebbe fatto indietreggiare molti organizatori di gruppi e di laboratori, ma non noi e non l'Osho Circle School che ci ha accolte a braccia aperte.
E' stato il laboratorio più nutriente che mai, insieme a Laura che ci ha sostenute a 360° e ha guidato sessioni di respiro connesso consapevole.

In attesa della seconda tappa: LA FORZA
Colore: ROSSO
Qualità essenziale: CORAGGIO E AZIONE

Laura ed io stiamo preparando per quest'inverno, un folto programma di giornate di esplorazione delle qualità essenziali, sempre con l'ausilio del respiro circolare e consapevole, a Verona e a Varese.
Rimani in contatto e a breve pubblicherò il programma.

Satori - Chi Sono Io?

Sono passati ormai 15 anni dal mio primo ritiro di consapevolezza.
Ricordo di aver letto un volantino che diceva più o meno così:

"... in questo ritiro avrai l'opportunità di avere un lampo di illuminazione".

Non potevo crederci: in quell'epoca l'illuminazione era il mio desiderio primario, anche se non sapevo cosa fosse esattamente. Seguivo un maestro illuminato - Osho - e credevo che "illuminandomi" sarei diventata come lui.
Ripensandoci, ora, sorrido di me stessa. Sì, mi faccio tenerezza da sola.

Credevo proprio che illuminandomi avrei risolto ogni mio problema: non avrei più sofferto, avrei avuto accesso ai misteri dell'universo, sarei stata super parte, amata e considerata da tutti, in pace con me stessa ecc. ecc.

Niente di tutto questo, o meglio: niente che la mia mente - soggiogata dal quel giudice interiore che vive in me - poteva mai immaginare, desiderare o a cui aspirare.

 

Ero fermamente convinta che l'illuminazione fosse qualcosa al di fuori di me, qualcosa che andava ricercata con forza e con volontà (ancora non sapevo che la Forza e la Volontà essenziali sono ben altra cosa rispetto allo sforzo della personalità), così mi iscrissi a quel ritiro di sette giorni senza sapere in realtà a cosa sarei andata incontro.

Fu uno shock: da mattina a sera, ininterrottamente, per tempi che mi apparivano infiniti, uno di fronte all'altro, occhi negli occhi, a chiederci reciprocamente: "DIMMI CHI SEI!" e, soprattutto, a cercarne la risposta.
Una follia, pensai, ma ci provai: io sono bla bla bla e ancora bla bla bla, per diversi giorni senza risultato.

Ero cosciente di aver vissuto in passato attimi di estasi e di benessere totale, così cercai di ricreare in me quelle situazioni speciali per indurre la tanto agognata risposta, ma: nada de nada, la risposta non arrivava.
Allora chiudevo gli occhi, cercavo il silenzio della mia anima... e no: qualcuno dello staff arrivava tempestivo e mi diceva mantieni il contatto con gli occhi del tuo compagno.
Che palle: tutto il giorno di fronte a uno sconosciuto, fissarlo negli occhi e sviscerare ogni mio recondito segreto.
Una tortura: dal mattino che era ancora buio, fino alla notte fonda e nel sonno, pure.

La domanda incalzava chi sono io? chi sono io, perdio?

Non ce la facevo più, avrei desiderato non aver mai letto quel volantino, eppure... dentro di me qualcosa mi faceva restare:
voglio quel lampo di illuminazione, costi quel che costi!
Per diversi giorni ho cercato la risposta a quella SEMPLICE e apparentemente BANALE domanda "CHI SONO IO?" senza alcun risultato se non quello di cadere sempre più nello sconforto e nella frustrazione, mentre molti miei compagni vivevano stati di estasi sostenendo angelicamente di fronte a me (occhi negli occhi, mentre i loro lacrimavano di gioia): "io sono il suono della mia voce", "io sono il gesto della mia mano, il sapore che ho in bocca, il profumo della mia pelle"... "io sono. punto!".

COSA? "IO SONO. PUNTO"?!? Tutto qua?

Poi a un certo punto qualcuno disse: "io sono il braccio destro di dio, anzi, io sono dio"... era troppo!

Quel ritiro era di sette giorni, l'ho già detto, e, una volta raggiunto "L'IO SONO", dopo un colloquio personale col conduttore, si passava a un altro koan come "COS'è LA VITA?", "COS'è L'AMORE?", "COS'è L'ALTRO?"... e, mentre io ancora annaspavo alla ricerca di quell'io sfuggente, molti nuovi koan risuonavano nella stanza, il che voleva dire che i miei compagni avevano dunque trovato quel IO che a me era ancora sconosciuto. Allora provai a rispondere nello stesso modo io sono il gesto della mia mano... il sapore che ho in bocca... l'odore del mio sudore alzando un po' la voce pensando: forse qualcuno sentirà, mi chiamerà in privato e mi cambierà la domanda.
Io sono dio mi pareva eccessivo e non lo dissi mai.
Ma nulla. Nullissima!! La cosa non funzionava affatto e comunque ero lì per la mia illuminazione e cercare scappatoie non era proprio illuminante.

Ero esasperata, forse l'ultima ad essere ancora ferma alla prima, ormai odiosa, domanda CHI SONO IO, ed eravamo già al quarto giorno.
Porca miseria, vuoi vedere che non ce la faccio? Che ho perso tempo e basta?
L'illuminazione non aveva più senso, non mi importava più: desideravo almeno non sentirmi un'idiota di fronte a me e di fronte agli altri.
Avrei voluto urlare, scalciare, mandare tutto a puttane... chiedere aiuto, farmi piccolissima, scappare via... nascondermi, dormire, morire... qualsiasi cosa tranne chiedermi chi sono.

Poi una mattina, nella tradizionale meditazione del lavoro, mi ritrovai a pulire con l'ammoniaca il pavimento di moquette della sala di lavoro -che in un centro Osho si chiama Buddha Hall, la sala dei Buddha-.
Il limite era superato: non solo non avevo la risposta ed ero frustrata all'ennesima potenza, non solo avevo speso più di un milione di lire, ma il pavimento con l'ammoniaca... questo no, era troppo, una punizione alla mia incapacità!

Eppure lo feci, presi straccio e ammoniaca e, accucciata come Cenerentola, pulii centimetro per centimetro quel cavolo di pavimento e fra imprecazioni e lacrime, che non sapevo bene se provocate dalla frustrazione o dall'esalazione dell'ammoniaca, all'improvviso ebbi finalmente la risposta.
IO SONO. PUNTO!

Non c'erano parole, non c'erano concetti. Io sono. Punto e ripunto.

E quel pavimento era veramente il pavimento della sala dei Buddha, degli illuminati! Quello che stavo pulendo era il tempio in cui io, noi in realtà perché io non aveva più senso, vivevamo la nostra ri-nascita consapevolmente.
Ancora adesso non so come possa essere accaduto. Forse mi sono dissolta nell'ammoniaca, come il fiume si dissolve nel vento per attraversare il deserto 🙂

E non so dire altro: la gioia era tale da mancarmi il fiato. La pace era lo spazio in cui vivevo mentre un amore immenso, inedito, mi pervadeva: amore per la vita, amore per me, compassione profonda per il mio ego e per la mia mente che tanto si sono sforzati per raggiungere la meta. La comprensione che anche loro cercano la pace e la verità.

Ogni gesto pareva il primo gesto della mia vita, come forse avevo sperimentato da piccolissima, e ogni gesto destava in me curiosità e piacere immenso io sono il gesto della mia mano, il sapore che ho in bocca, il profumo della mia pelle... ora capivo ed era vero.
Io sono dio. Punto! Diosanto: alla fine l'ho pensato e forse l'ho anche detto!

Finita la meditazione ci siamo ritrovati uno di fronte all'altro, occhi negli occhi, e finalmente ho potuto condividere la piacevolezza di ogni piccolo pensiero, di ogni battito di ciglia, di ogni suono, gusto, idea, sentimento, emozione... con naturalezza, in un tempo che non aveva tempo.
E mentre sperimentavo tutto questo con estrema semplicità, vedevo gli occhi del mio compagno riempirsi di lacrime di riconoscimento, di gioia e di fratellanza, mentre le mie e le sue parole erano le stesse o diametralmente opposte e ciononostante universali.
Poi qualcuno si è avvicinato, mi ha invitato ad alzarmi per seguirlo dietro al paravento dove il conduttore mi stava aspettando con in faccia un sorriso, come mai avevo visto prima.
Nei giorni seguenti ho avuto altri koan da esplorare che, nello stupore di tutto lo staff, si manifestavano in me a una velocità incredibile, quasi l'IO che ero, che sono, volesse sperimentare il più possibile o meglio, volesse manifestarsi il più possibile in tutte le sue forme e possibilità.

Lo sforzo era ormai lontano, e poiché avevo faticato molto, rasentando spesso la resa ma non arrendendomi mai, ora potevo dissolvermi con facilità e naturalezza.

Dopo quel primo satori ho compreso che questo, CONOSCERE L'IO, è il primo passo verso l'auto-conoscenza e la propria realizzazione, il primo vero attimo CONSAPEVOLE di unione con se stessi e con la vita... preludio dell'illuminazione.
Niente che apparentemente abbia cambiato la mia vita: i problemi non si risolvono da soli, i misteri dell'universo rimangono misteriosi, la sofferenza non è bandita e non tutti mi amano o mi considerano.
Eppure, nonostante questo, la mia vita è cambiata radicalmente, o meglio: è cambiato l'approccio che ho di fronte alle difficoltà e agli eventi in genere.

Riconoscere che la sofferenza è in realtà causata dalla separazione dalla mia vera natura, da quell'IO SONO, mi aiuta a prendere le distanze da tanti possibili momenti di dolore, di giudizio e di separazione, o perlomeno, di considerarli per quel che sono, e cioè un susseguirsi di eventi che cambiano forma e contenuto secondo il punto di osservazione... fino al momento in cui l'osservatore e l'osservato sono la stessa cosa... proprio come mi è accaduto la prima volta accucciata come Cenerentola nella famosa sala dei Buddha.

Guarda il video "La leggenda delle sabbie": è una storia Sufi che racconta con poeticità il percorso di ri-conoscimento del IO SONO.

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Per me è importante conoscere la tua opinione.
Buona visione!

Le emozioni sono dimensioni dell’ego: coprono e sostituiscono i veri sentimenti che, invece, sono dimensioni dell’Essenza.
Passare dall’emozione al sentimento è ritornare alle origini

Dall'emozione al sentimento

Quasi tutti gli esseri umani perdono il contatto con la propria vera natura, quindi si potrebbe credere che l’Essenza sia fragile e possa essere facilmente soppressa.

Questo è solo apparentemente vero: il bambino, in verità, è in grado di superare le più grosse frustrazioni e i più grandi fallimenti mantenendo per molto tempo la propria gioia, vitalità e l’appassionato coinvolgimento in tutto ciò che fa.
La forza, la resistenza e il potere dell’Essenza sono enormi, e ci vogliono anni in un ambiente ostile perché venga ignorata.
I genitori sono per la maggior parte personalità e, per quanti sforzi possano fare, per quanto amore possano dare, non comprendono e feriscono l’Essenza del bambino perché vedono la realtà da una prospettiva egoica basata sulla negazione dell’Essenza.
Involontariamente, quindi, costringono il piccolo a non comprendere e a sopprimere a sua volta la propria vera natura.
Almaas A.H: (1999) Essenza, il NucleoDivino dell’Uomo, Crisalide, Spigno Saturnia LT, pag. 127/28/29

La conseguenza di questo è la comparsa di manifestazioni emotive, che via via inibiscono e sostituiscono i sentimenti reali, creando la credenza che emozioni e sentimenti siano la stessa cosa.
Le emozioni sono stai dell’ego, i sentimenti sono stati dell’Essere.

Per esempio:

Un genitore attento, in grado di dare sostegno al figlio, contribuisce a far crescere la sua personalità in modo sano e equilibrato, ed è meno contrappositivo nei confronti della vera natura del bambino.
Ma vi è un enorme differenza fra questo e il vedere l’Essenza, comprenderla e incoraggiarla a crescere secondo la sua verità. Indipendentemente da quanto i genitori amino i propri figli, se la personalità è al centro delle loro vite, lo stesso avverrà per i bambini. La loro personalità finirà per occupare l’intera scena, mentre l’Essenza verrà sepolta. Il problema dunque non è la mancanza di buone intenzioni o di buona volontà. E’ la mancanza del giusto orientamento, della giusta prospettiva e della giusta comprensione.
Almaas A.H, ibidem, pag. 129

Tutti gli strati di false emozioni sono la conseguenza del mancato contatto con i sentimenti reali. Sono veri, perché li provate, ma allo stesso tempo non lo sono, perché nascono dalla perdita di ciò che in voi è reale. Quando perdete un sentimento, l’emozione tenta di prendere il suo posto per cui, prestando attenzione alle emozioni, potrete arrivare a scoprire il sentimento che avete perso e provarlo nuovamente. Vi accorgerete così che il sentimento reale della stima di sé (per esempio) è molto diverso dai falsi sentimenti che coprivano e proteggevano quel buco. Le emozioni sono reazioni, mentre le manifestazioni dell’Essenza (come la stima di sé) sono stati dell’Essere.
A.H.Almaas (1999) Il Cuore del Diamante”, Crisalide, Spigno Saturnia LT, pag. 29

Invito all’auto-indagine:

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Come sempre, se vuoi puoi condividere con me le tue esperienze scrivendo nell'apposito spazio sottostante, specificando la tua intenzione di essere pubblicato/a nel blog o no.

L'autentico appagamento
L'incontro consapevole

Tre giorni di profondo incontro con Te Stesso

Attraverso l'antica tecnica Zen dei Koan sarai accompagnato a ritrovare il sentiero che conduce al tuo vero Essere, all'Essenza.

I Koan sono domande esistenziali come: CHI SONO IO? COSA C’E’ DENTRO? COS’E’ LA VITA?
che non hanno risposta intellettuale o concettuale ma conducono a prendere coscienza di tutte le proprie parti interne e a disidentificarsi da esse.
Queste "domande" sono il fulcro del Koan.Sé e, durante tutto il ritiro, i compagni con cui sederai in coppia ti inviteranno a portele e a esplorarle parecchie volte.
Il tentativo di trovare una risposta intellettuale, in un primo momento, porterà la tua mente in uno stato di alto stress e, successivamente, in uno stato di silenzio in cui il tuo vero Sé può emergere.
A quel punto lascerai andare ogni preconcetto che hai di te e la vita ti apparirà inedita, autentica.

Raggiungerai così l'autentico appagamento dell'Anima e come conseguenza naturale tutta la tua vita diventerà appagamento.

Dopo anni di formazione, esperienze personali e partecipazione a molti ritiri intensivi Abeeru Roberto Berruti ed io abbiamo trasformato la tradizionale pratica del "Who is in?" e del "Satori" (così si chiamano i ritiri originali) in un gruppo intensivo nuovo e moderno, mantenendo l'antica tecnica Zen dei Koan ma integrandola con esercizi di espansione e sedute di counseling individuali.
L'abbiamo reso quindi più fluido e adatto agli occidentali, fornendo le chiavi per poter usufruire, nella vita di tutti i giorni, dei risultati ottenuti.

Se la tua intenzione a conoscere te stesso è autentica, Koan.Sé ti dona la possibilità di:

Quando il Sé Cosciente emerge le relazioni diventano armoniche e autentiche; l’Anima manifesta qualità come gioia, empatia, compassione, gratitudine e amorevolezza donandoti una vita piena, affascinante e appagante.

Guarda il video per capire meglio di che si tratta!

Leggi le testimonianze di persone che hanno partecipato al Koan.Sé

Grazieeee!!! Il Koan.Sè è stata un'esperienza di vita meravigliosa, ed il Koan ora è una parte di me, mi sta accompagnando nelle mie azioni e nelle mie giornate portando continuamente i suoi strepitosi frutti su di me e su tutti noi. Sto vivendo in continua gratitudine e accoglienza per ogni singola cosa, parola, pensiero o persona che incontro in ogni momento della giornata e traggo da essi continui insegnamenti... Un Forte e Caloroso Abbraccio. Con Affetto e Gratitudine

- Marco B.Questo ritiro mi ha messa a dura prova. Il cammino è stato davvero intenso in tutti i sensi, e non nascondo che qualche momento tanto difficile c'è stato, però rifarei tutto esattamente così com'è stato; sì, davvero tutto.
Le parole sono ben povere per esprimere quello che si vive, bisogna appunto viverlo.
Quello che posso dire è che durante la condivisione finale c'è stato chiesto che cosa ci portavamo a casa: io a casa ho portato me.
Ringrazio la vita di avermi fatta vivere una simile esperienza, soprattutto accompagnata da persone di fiducia, che hanno permesso, grazie alla loro professionalità e umiltà, una vera e propria trasformazione.

– Marie Axell O.Non è stato di sicuro semplice questo percorso, inizialmente ero un po' demoralizzato e credevo proprio di non farcela, ero lì e lì per abbandonare tutto e poi ecco che le cose via via si sembravano un po' sistemare e cambiare piega e forse non era così tanto male e impossibile come sembrava all'inizio.
Ha messo sicuro in evidenza alcuni lati del mio carattere, mi ha fatto riprendere un po' di fiducia e stima in me e capire che se voglio ottenere qualcosa posso farcela, l'importante è crederci e mettercela tutta. Mi ha reso felice e fiero riuscire a portare a termine l'intero percorso, contentissimo di ritrovare e riassaporare, per alcuni momenti, il Massimo che c'era un tempo, con quella determinazione, voglia e forza che non rivedevo e risentivo ormai da parecchio tempo, ho potuto constatare che c'è ancora, è ancora presente e viva dentro di me, l'importante è saperla trovare e usarla al momento del bisogno.

- Massimo B.

Koan.Sé

L'incontro consapevole con te stesso
L'autentico appagamento

CHI SONO IO? COS'E' LA VITA?
Attraverso l’antica tecnica Zen dei Koan sarai accompagnato a ritrovare il sentiero che conduce al tuo vero Essere, all’Essenza.

Raggiungerai così l’autentico appagamento dell’Anima
e come conseguenza naturale tutta la tua vita diventerà appagamento.

Tutto il tuo essere risplenderà sulla terra e con lui l'intera esistenza, perché parteciperai allo sviluppo di un'umanità nuova e autentica.

In questo video ti racconto cos'è per me il Ritiro Intensivo di Consapevolezza: CHI SONO IO?

Potrei spiegartelo in mille modi, usare le immagini e le parole più belle che ci siano, ma rimane il fatto che chi siamo veramente è solo da sperimentare.

Tutti i mistici lo confermano: nessuno è mai riuscito a dire cosa sia l'illuminazione perchè il linguaggio è misero di fronte all'esperienza che si fa quando l'Essere si manifesta.


Con questo video ho comunque tentato di trasmetterti le mie emozioni e i miei pensieri.

Spero di esserci riuscita! Buona visione.

Al Pigno 15 giugno 2014

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DURANTE
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DOPO
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FLUIRE
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ENERGIA
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FIORIRE
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ADDORMENTATA NELLO SCONOSCIUTO
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SGUARDO DEL VENTO
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CI SONO
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COLORE PURO
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FERITE ANCORA APERTE

buona vita a tutti!
CounselArt
Indira Marcella Valdameri

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